APPUNTAMENTI ONLINE AL BROZZI
lunedì 15 febbraio, ore 21,15
Il fotografo romano Valerio Polici, presenta:
“Ergo Sum”, mostra vincitrice del Circuito OFF di Fotografia Europea 2019
“Interno”, prossima mostra presso Palazzo Magnani di Reggio Emilia nell’ambito di Fotografia Europea 2021
La serata avrà luogo in videochat tramite piattaforma ZOOM. L’invito è esteso a tutti gli interessati, anche non soci del C.F. “Renato Brozzi”.
Si potrà partecipare inviando una e-mail con richiesta dei codici di accesso a:
programma@cfbrozzi.it
comunicando cognome, nome e città di provenienza.
I partecipanti sono pregati di entrare con nome e cognome, evitando sigle, nickname o simili.
Vi aspettiamo!!
Biografia
Nato a Roma nel 1984, Valerio Polici inizia un percorso nella fotografia da autodidatta per poi seguire corsi di specializzazione tra Roma, Padova, Parigi, Riga. Nel 2015 viene selezionato per il Laboratorio Irregolare di Antonio Biasiucci a Napoli.
Si avvicina in un primo momento al foto giornalismo pubblicando sulle maggiori testate nazionali ed estere (Washington Post, Newsweek, British Journal Of Photography, L’Espresso), per poi esplorare una dimensione più intima, in cui la fotografia diventa uno strumento essenziale di esplorazione interiore.
Il suo primo libro, Ergo Sum, viene presentato al Paris Photo nel 2016 realizzato in collaborazione con l’artista polacco Rafal Milach e la designer Ania Nalecka edito da Dienacht.
Le sue foto hanno vinto premi (Gomma Grant 2019, Premio Speciale Inside Art 2019, Gran Premio Hasselblad 2018, Premio max Spreafico 2019 tra i vari) e sono state esposte in vari Musei e gallerie, tra cui: La Biennale di Architettura, MACRO, MADRE, Villa Pignatelli, Ex-Mattatoio, La Galleria del Cembalo, S.S.M.A.V.E. Museo Arcos, FIAF, Biennale De La Photographie D’Aubagne, vari festival tra Italia, Turchia, Germania e Portogallo.
ERGO SUM (2009/2015)
Sinossi
“Il tratto dominante dell’ethos spettacolar-metropolitano è la perdita dell’esperienza. Nell’eccitazione febbrile per la produzione industriale di personalità in scatola, di identità usa e getta, gli uomini diventano spettatori del mondo, nell’eterna domenica della propria esistenza” (Teoria del Bloom – Tiqqun 2012).
Un’odissea mentale tra gli spazi intestinali della metropoli alla ricerca di quell’avventura che non giungerà mai perché tutti gli scenari possibili sono già stati disegnati.
Questo è il valzer della clandestinità esistenziale.
Descrizione
Ergo Sum è un progetto di fotografie e video realizzate tra Europa e Argentina durante i miei anni da writer, seguendo diverse crew di graffitari nelle viscere delle città.
Racconta una comunità solo ad un primo livello, è soprattutto un’indagine sul bisogno di fuga e perdizione, il senso d’oppressione, l’urgenza di sentirsi speciali. Ponendo l’accento sul momento precedente alla realizzazione del graffito, prende forma una rappresentazione drammaturgica di un unico grande istante ripetutosi ossessivamente per sei anni.
INTERNO (2015/2020)
Testo critico (di Giovanni Fiorentino)
“La sua ricerca è un viaggio a ritroso nel proprio immaginario, che – oltre la fotografia – si accosta alla psicanalisi,avviando il tentativo terapeutico ed espressivo di usare il medium come uno scandaglio di esplorazione e riconciliazione con se stessi.
Un colore che surriscalda l’occhio con una materia quasi pittorica e nessuna storia vincolante. Senza un confine preciso, lo sguardo si muove a fatica cercando di inseguire immagini perturbanti, provando a elaborare sogni e intercettare icone che riconducono alla paura e all’angoscia vissuta, una vaga presenza esoterica e occulta che aleggia nella vita quotidiana. La ricerca si affida realmente al medium per incontrare e sublimare la paura. L’occhio estrae l’inquietudine dall’ombra, dalla carne come dal legno, fermandola in un volto femminile, in un dettaglio architettonico, un paio d’occhi chiusi, un fiore o una parrucca. L’universo visivo evoca Serrano, i toni coloristici Bacon, il mondo è interrogato in maniera iniziatica, con curiosità e sospetto. Il risultato è a un tempo doloroso e catartico”.
Sinossi
Interno nasce dal desiderio di creare un corpo di lavoro che giocasse sul potere puro dell’immagine, senza il vincolo di una storia da raccontare. Attraverso l’insistenza di uno sguardo fondato sull’esclusione, si intraprende la costruzione di uno spazio simbolico. Il risultato è una sequenza di immagini perturbanti e sinistre che si susseguono quasi a voler formare un rompicapo. Un’opera aperta, che non ha bisogno di un libretto d’istruzioni, ma invita alla contemplazione.
Introduzione (Tratto da Il Fotografo – Rivista di fotografia)
Ha vinto il Circuito OFF di Fotografia Europea 2019 Valerio Polici con la mostra Ergo Sum ospitata presso Spazio C21 (Palazzo Brami). Il premio, dedicato allo storico collaboratore del festival Max Spreafico, è stato assegnato da una giuria presieduta da Walter Guadagnini, e offrirà la possibilità all’autore di realizzare una nuova mostra da presentare nello spazio dedicato, interno a Palazzo Magnani, durante la prossima edizione di Fotografia Europea.
Ergo Sum è un progetto fotografico che Valerio Polici ha realizzato tra Europa e Argentina nell’ arco temporale di sei anni e che ha segnato una fase di cesura nella ricerca dell’artista, ossia il suo passaggio dal mondo espressivo dei writers a quello della fotografia.
Seguendo alcuni writers protagonisti dei suoi scatti, da lui definiti “compagni di avventura”, l’artista ha catturato, in un convulso bianco e nero, i luoghi periferici e interdetti del panorama metropolitano e industriale “in cui le identità definite si perdono e lasciano il passo a infinite possibilità”. È qui l’esperienza stessa, come ha sottolineato la curatrice Chiara Pirozzi, a porsi come creatrice di rapporti “culturali e sociali, sconosciuti e inaspettati”.
Nonostante Polici sia materialmente dietro la macchina fotografica e quindi “testimone” degli eventi, il suo personale coinvolgimento emotivo segna in modo indelebile un lavoro in grado di restituire visivamente l’adrenalina del momento e l’imprevedibilità del suo epilogo. Il fotografo stesso ha raccontato di fughe repentine, provocate dal suono improvviso di un allarme, e di lunghe attese, che lui stesso ha vissuto nascosto insieme agli altri street artist, nel tentativo di non farsi cogliere in flagrante dalla vigilanza, di cui si percepisce l’avvicinarsi nella velocità di una messa a fuoco instabile.