Renato Brozzi nacque a Traversetolo il 7 agosto 1885, giovanissimo apprese il mestiere di cesellatore in una fonderia di bronzi.
In seguito lavorò per un antiquario, quindi frequentò, diplomandosi in soli tre anni, l’istituto di Belle Arti di Parma.
Ebbe come maestri Daniele De Strobel e Cecrope Barilli.
Durante questo tirocinio apprese la difficile tecnica dello sbalzo.
Nel 1907 si trasferì a Roma, dove visse con la famiglia per oltre 50 anni, per frequentare la Scuola d’Arte della Medaglia presso la Zecca. L’amicizia con Amedeo Bocchi contribuì ad affinare la sensibilità ed il gusto dell’artista.
Le doti eccezionali di Brozzi attirarono l’attenzione di Gabriele D’Annunzio. Dal 1920 divenne infatti scultore ed orafo personale dell’insigne letterato, di cui adornò la dimora di Gargnasco a Gardone e realizzò diverse opere da donare agli amici.
Famosissimi: la Coppa del Benaco, i Piatti francescani, la Coppa del liutaio, la Testuggine Cheli, la Vittoria Navale collocata sulla nave Puglia, la cui scultura gemella adorna il Municipio di Traversetolo.
Vinse numerosi premi. Il primo nel 1908 dell’Accademia di Brera per il cesello. Alcune targhe esposte alla Biennale di Milano vennero poi acquistate per la Galleria d’Arte Moderna del Castello Sforzesco e dal Museo artistico-industriale di Roma.
Anche Re Vittorio Emanuele III ne acquistò varie.
Premiato sempre con medaglie d’oro, partecipò a mostre internazionali in tutto il mondo.
Eseguì opere monumentali per cittá italiane ed estere. Nel periodo Liberty e Decò del tempo la produzione di Brozzi vanta un posto di notevole rilievo.
Si spense a Traversetolo il 21 giugno 1963.