2021 – Racconti “bestiali”

Racconti “bestiali”,
immagini del Circolo Fotografico “Renato Brozzi”

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FINALMENTE RIPARTIAMO!!!
E’ con questo spirito che il Circolo Fotografico “Renato Brozzi-APS” si accinge ad inaugurare la sua mostra autunnale dopo un anno di stop a causa delle restrizioni dovute alla pandemia di Covid-19.

Ripartiamo attraverso la personale interpretazione dei soci della nostra associazione delle opere in esposizione al Museo “Renato Brozzi” di Traversetolo nell’ambito della mostra Renato Brozzi e la scultura animalista italiana tra Otto e Novecento.

8 autori, 8 visioni, 8 storie
L’esposizione Racconti “bestiali” nasce da qui, dalla voglia di ricominciare attraverso le immagini di Cesare Petrolini, Andrea Morini, Bruno Frazzi, Giancarlo Fontana, Francesco Chiastra, Giuseppe Chiastra, Natale De Risi, Enrico Dalcò

Le opere immortalate in 32 immagini dai nostri autori, sono parte di una mostra che affronta per la prima volta in modo unitario, a livello nazionale, un genere di straordinaria originalità e bellezza – l’animalismo – mai trattato, finora, con uno sguardo globale, mai raccolto ed esemplificato in un’unica esposizione. L’evento, dunque, intende non solo rendere omaggio a un artista che in questo particolare genere fu subito in prima fila, ma anche far conoscere un orientamento specifico proiettato nel contesto artistico internazionale – e all’epoca particolarmente studiato e apprezzato – attraverso le opere dei principali esponenti italiani (molte delle quali poco conosciute o presentate al pubblico per la prima volta, perché appartenenti a collezioni private). L’esposizione è visitabile sino al 30 settembre 2021.

Il periodo di allestimento di Racconti “bestiali” sarà dal 25 settembre al 10 ottobre

Racconti “bestiali”
di Matteo Sandrini

La disputa sul primato tra le arti è antica almeno quanto l’arte stessa. In particolare pittura e scultura rivaleggiarono a lungo finché Leonardo da Vinci nel suo trattato “il paragone”, decretò la pittura assoluta vincitrice “poiché scienza che rappresenta con più verità e certezza le opere di natura”.

Nonostante l’autorevolezza del parere espresso, il conflitto mai sopito, riprese vigore durante l’epoca barocca e questa volta venne scomodato Galileo Galilei che confermò la supremazia della pittura grazie ai “colori naturalissimi dei quali la scultura manca…Infatti alla scultura il chiaro e lo scuro lo dà, da per sé la natura, ed alla pittura, lo dà l’arte.” Galileo concludeva che “la scultura non inganna punto, né vi fa credere mai quello che non sia tale”, con buona pace di Gian Lorenzo Bernini che al contrario affermava ”l’arte sta nel fare che tutto sia finto e paia vero”

Passò il tempo ed approdammo al XIX secolo, “il secolo lungo della modernità”, nel quale le innovazioni tecnologiche, modificarono radicalmente le condizioni economico sociali. Tra le grandi novità, l’introduzione della fotografia.
All’inizio la nuova invenzione fu accolta con scetticismo, al punto da indurre Paul Delaroche all’affermazione “Da oggi la pittura è morta”.
In breve tempo, al contrario, le due arti si compenetrarono e la pittura trasse nuova linfa proprio dalla fotografia, capace di fornire supporti oggettivi dai quali elaborare la realtà tramite la propria impronta personale.

L’avvento del nuovo mezzo in grado di riprodurre persone e luoghi col massimo realismo, affrancò la pittura dalla necessità di imitazione della realtà, aprendo così la strada allo sviluppo dei nuovi movimenti di avanguardia.
Mentre Giacomo Balla affermava nel suo Manifesto del Colore ”data l’esistenza della fotografia e della cinematografia, la riproduzione pittorica del vero non interessa né può interessare più nessuno”, gli studi sulle sequenze dei fotogrammi evidenziavano le fasi del movimento simultaneo, concetto alla base del manifesto dei pittori futuristi. Wassily Kandinsky intanto, dipingeva il primo acquerello astratto. Eravamo nel 1910. Da lì a poco, a Zurigo, sarebbe nato il Dadaismo che prevedeva la possibilità di manipolare e ritagliare la fotografia per riassemblarla in fotomontaggi e poco dopo, alla fine della grande guerra, la Bauhaus, scuola tedesca d’arte e architettura, avrebbe inserito nel programma di lezioni, un corso di fotografia non convenzionale, che prevedeva esperimenti artistici con impiego delle tecniche di collage e montaggio di fotogrammi.

Più o meno negli stessi anni, Renato Brozzi è a Roma, grazie ad una sovvenzione di 300 lire, accordatagli dal Comune di Traversetolo. Nella capitale, pur entrando in contatto con gli artisti della Secessione, Brozzi rimane estraneo alle sperimentazioni avanguardiste, preferendo sviluppare tematiche artistiche raffinate che rappresentassero in modo dettagliato la natura e soprattutto i singoli animali, in linea col gusto Liberty dell’epoca.
Assieme ad una generazione di artisti più o meno coetanei quali Rembrandt Bugatti, Duilio Cambellotti, Sirio Tofanari, Guido Cacciapuoti e Alfredo Ravasco oggi presenti nella mostra allestita presso il museo traversetolese, Renato Brozzi rappresenta uno dei più alti vertici raggiunti dalla scultura animalista in Italia.

A Lui e a questa straordinaria esposizione, unica nel suo genere, solo una volta tentata nel lontano 1930, i soci del circolo fotografico che porta il Suo nome, hanno voluto dedicare questa mostra collettiva.
Nell’intento di rivisitare in modo creativo le sculture esposte, gli autori, senza una linea di indirizzo comune, hanno interpretato liberamente i soggetti ritratti, immaginandoli a volte muoversi e prender vita, a volte inseriti in paesaggi immaginari o tra loro intenti in improbabili relazioni.

Infine, al visitatore che ha avuto la pazienza di leggermi fino a questo punto, un sentito ringraziamento e un esercizio provocatorio: di fronte a una fotografia tra quelle esposte che vi
piace in modo particolare provate a chiedervi” mi piace perché è bella o è bella perché mi piace”.
In fondo il nocciolo della questione è sempre stato tutto qui.
Buon proseguimento.

Galleria immagini

PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE

Sabato 25 settembre, ore 16,00.
Inaugurazione della mostra e conferenza con gli autori. A seguire buffet.

Orari di apertura della mostra:
Sabato, Domenica e Festivi: 9,30-13,00 / 16,00-19,00
Sono possibili visite su prenotazione in orari differenti.

Si ringraziano le realtà che ci sostengono nell’iniziativa:
Comune di Traversetolo – Assessorato alla Cultura